RECENSIONI
Janine Jansen violino
Brahms. Concerto per violino Op. 77
Bartók. Concerto per violino n. 1
London Symphony Orchestra & Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia
Direttore Sir Antonio Pappano
Mi piace inaugurare questa sezione di recensioni musicali con un’opera che ritengo fondamentale nel panorama artistico musicale sia per quanto riguarda la stesura, la direzione e l’interpretazione dell’evento musicale in oggetto. L’esecuzione da parte della Jensen appare come un caposaldo nel proporre un Brahms in tutta la drammaticità e ricchezza di suoni, in contrapposizione alla timidezza e malinconia che hanno pervaso il compositore nella sua esistenza, a dispetto di una maschera pubblica che lo faceva sembrare un uomo imponente e maestoso con una folta barba a coprirne il volto.
Antonio Pappano è un direttore insuperabile a condurre l’orchestra che si propone con una energia e una dinamica come poche volte ho avuto modo di ascoltare, ma nel contempo con una sinergica delicatezza ad assecondare la dolcezza del suadente violino di Janine Jansen, uno Stradivari Shumsky-Rode del 1715, in prestito generoso da un benefattore europeo.
La dinamicità che Pappano trasmette alle sue orchestre si tramuta in una delle più belle pagine di tecnica di ripresa come solo la Decca sa riproporre. Pienezza di suono, dinamica sorprendente, ariosità e restituzione della scena sonora veramente ai massimi livelli.
Dal canto suo, la violinista, appare come una delle interpreti più suggestive, con una tecnica sopraffina ed una delicatezza nel controllare e domare lo strumento arrivando a dargli una connotazione umana quando, come nel secondo movimento del concerto di Brahms, fa scaturire dal violino un canto che parrebbe, ad un ascoltatore attento, quello di un mezzo-soprano. Per finire un disco epico, seducente com'è la sua interprete, possente com’è il direttore, struggente com'è il suo compositore.
Da non perdere, da possedere assolutamente, da ascoltare più e più volte.
Antonello Stegani